il lancio del tronco |
inciampò.
Il tronco cadde troppo vicino, Ailbert finì di naso per terra, Lorne venne portato in trionfo.
Alla vista del suo rivale vittorioso ad Ailbert salì il nazismo, era così incazzato che senza rendersene conto stava strappando via pezzi di legno dal suo tronco.
A morsi.
Riproduzione della scena ai giorni nostri. |
<McGnaw is gnawing the trunk> (McGnaw sta rosicchiando il tronco) urlava.
<Don't gnaw McGnaw!> (Non rosicchiare McGnaw) gridava.
<It's in your clan name but...OH NO DON'T KILL ME! LEAVE MY ANKLE!> strillava mentre Ailbert cominciava a rosicchiargli la caviglia dopo aver finito il tronco.
"Don't gnaw!" negli anni successivi all'evento, in Scozia, diventò una frase molto ricorrente nei giochi celtici. Era un semplice "non fare come McGnaw", "non rosicchiare (il tronco)", in ogni caso richiamava quell'episodio ed invitava a non arrabbiarsi per una sconfitta prendendosela col mondo, ma piuttosto di pensare agli errori commessi.
Per una cosa o l'altra, viaggiando nei secoli e nelle consuetudini, questa frase arrivò ai giorni nostri adattandosi man mano nel tempo.
Insomma, i moderni giocatori di Call of Duty non si sono inventati niente, il moderno "no rosik" deriva tutto dalle gesta di Ailbert del clan McGnaw.
Questa tendenza nell'uso della frase in ambito videoludico è dovuta al fatto che la nascita di questa sia avvenuta durante dei giochi.
Negli anni duemila poi questa frase prese una piega particolare e venne estesa alla vita di tutti i giorni. Chi rese possibile questa cosa fu un romano di nome Giovanni Dutilizzo.
Era una tiepida primavera, Giovanni era solito trascorrere le giornate nella sua villetta sulla Tiburtina a guardare porno su ZCriceti.ru o in alternativa ufoporno su YouTube.
"UFOPORNOOOOOOOO" |
Era molto giù di morale e voleva parlargli di una ragazza che non voleva starci. Giovanni un po scazzato lo invita a casa e dopo 10 minuti Gaetano arriva.
<Ciao Giò>
<Ciao Gaggo, allora che succede?>
<Uff..non so..c'è questa a cui vado dietro...>
<Non sarà mica la polentona..>
<Sì...Carla..>
<Ma lasciala stare quella, è lì che un giorno c'ha il moroso, il giorno dopo no, il giorno dopo ancora ha un gatto, la settimana dopo gli è morto, poi si mette a dieta, poi va in cura per l'anoressia...>
<Sì sì ho capito...>
<Eddai bello!>
<E' che sono due mesi che ci provo..ma cambia sempre idea...>
<Eh appunto: un giorno c'ha le ballerine, il giorno dopo le odia, il giorno dopo ancora va ad un rave, la settimana dopo all'opera, poi si fa di crack, poi odia la droga...>
<Eeeeeeh Giovà! Ho capito!>
<No tu non hai capito, quella cambia idea come cambia gli assorbenti, muta più di un serpente, c'ha più lune della zingara!>
"La luna nera!" |
<Ma no...forse un po...però c'ha due tette...>
<Sì...certo...immagino saresti contento se ti venisse addosso un camion con un bel paraurti!>
<Beh...no...>
<Ecco..è la stessa cosa..>
<E' che ci sto male...adesso è tornata per la quinta...o sesta, non ricordo, volta col moroso...>
<E allora fregatene!>
<Ma ci tengo..è mi mangio le mani...>
<Senti Gaggo, no rosik!>
L'illuminazione in quel momento venne raggiunta, arrivò il nirvana per tutti coloro che hanno ascoltato le lagne degli amici, i castori di tutto il mondo sussultarono!
Finalmente un nuovo livello era stato raggiunto, il rosik non era più legato espressamente ai nerdoni, aveva assunto un significato più ampio!
Tua madre ti ha fatto il brodo invece che la pizza? No rosik!
La morosa ti rompe il cazzo con le peggio stronzate? No rosik!
Sei greco? No rosik!
Il rosik non si può spiegare o dimostrare, il rosik c'è e basta.
Il rosik arriva da solo, si manifesta ogni giorno, non si può fermare.
Il rosik parte come una semplice manifestazione di dissenso e può finire con la menomazione dei gomiti.
I rosiconi sono in ogni ambito, in ogni luogo, in ogni anfratto.
Ce ne potrebbe anche essere uno, in questo momento...alle vostre spalle!
TA DA DAAAAAAAAN! |
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