martedì 10 dicembre 2013

La Taverna

Non era una notte buia e tempestosa, è troppo mainstream, era un torrido pomeriggio d'estate, uno di quelli in cui il sottopalla naviga nel sudore, uno di quelli in cui le ascelle ti si pezzano appena varchi la soglia di casa, uno di quelli in cui se sei sperduto, accaldato e solo preghi per un po' di fresco e qualcuno che ti stia ad ascoltare. Poi all'orizzonte finalmente un miraggio...
Ti avvicini, inciampi sullo zerbino, spatafasci il muso sulla porta e il sangue che ti cola dalle narici arse ti fa rendere conto che è realtà quello che hai davanti.
Una taverna: meta degli stanchi, riposo dei viaggiatori, tana degli alcolizzati e dei giocatori compulsivi di videopoker.
Poi ammetti, che per la verità, la cosa che ti attira di più è l'etichetta sul vetro della porta:


Entri, ti lasci tutt'altro che leggiadramente cadere sullo sgabello al bancone e guardi l'oste che ha il classico occhio da "ascolto le stronzate di ogni caso umano che passa di qui, non avrei voglia di sentirne altre, ma so già che ascolterò anche le tue".
Ti accoglie:
<Buonasera>
<Buongiorno casomai, sono appena le 4...>
<Al mio paese dopo pranzo si passa al buonasera!>
<Oddio, mi sembra un po troppo drastico, casomai si dovrebbe passare al buon pomeriggio>
<Ma no, il buon pomeriggio non lo usa nessuno, troppo lungo da dire>
<Può essere per questo che è così inflazionato, ma "le parole sono importanti!">
Detto alla Nanni Moretti
<Se fosse veramente così, molti avventori si scuserebbero di aver sboccato più volte nel portaombrelli, oppure farebbero attenzione a chiedere "per favore un caffè, grazie"...>
<Eh ma questa è educazione, non uso di un lessico corretto!>
<Sarà, però il portaombrelli io me lo sono sempre pulito da solo...>
<Ascolti, la differenza tra "vado a mangiare, nonna" e "vado a mangiare nonna" le è chiara giusto?>
<Sì, a meno che lei non sia un cannibale, in tal caso dovrei rivalutare la cosa...>
<Perfetto! Avrà capito quindi che con una virgola si può cambiare un significato, si figuri con una parola! Con una parola si può cambiare i fatti, la storia, il mondo!>
<Addirittura?>
<Eh sì, le faccio un altro esempio>
<Dica pure, basta che poi prenda qualcosa..>
<Sì, dopo... comunque: ha presente la famosa frase di Giulio Cesare "il dado è tratto">
<Certamente!>
<Ottimo, quindi saprà che il suo significato, secondo i più, è "abbiamo deciso, non possiamo tornare indietro", nel caso del buon Caesar Salad però si pensa sia più una cosa simile a "cominci l'impresa!">
<E fin qui..>
<Bene, e se avesse avuto il raffreddore?>
<Il raffreddore?>
<Sì, se avesse inteso che ne so..."mi han dato lo sfratto" o "il mago è matto" e non l'avesse potuto dire chiaramente?>
<A parte che l'avrebbe detto in latino...>
<Non si attacchi a questi particolari, pensi se comunque avessero capito male e il vero significato fosse stato "minchia zio! ora varco il Rubicone e mi faccio tutte le mogli dei senatori perchè mi hanno cacciato di casa e sono incazzato come una biscia!", pensi se fosse così!>
<Ma non dica cazzate!>
<In ogni caso ha capito ciò che intendo>
<Penso di sì...>
<Se avesse detto "fanculo stronzi, il dado è tratto" sarebbe cambiato qualcosa?>
<Non credo, a parte guadagnare l'ammirazione degli adolescenti perennemente mestruati nient'altro>
<Però se avesse detto "il Dudù è gatto"..>
"Miao"
<Sarebbe un nostradamus de'noantri con qualche problema di cataratta>
<Esattamente!>
<Quindi bisogna stare attenti a dire buonmomentodellagiornataattualecorretto>
<Dipende, se a me non andasse giù la sera, fossi nevrotico e avessi un fucile a pompa carico...beh...>
<E se a me non andasse giù che lei fosse qui da mezz'ora ad asciugarsi lo scroto senza aver consumato nulla?>
<Allora le ordinerei una birra>
<Cosa vuole?>
<E` indifferente...cos'ha?>
<Ceres, Beck's, Peroni, Heineken, Castello...>
<Mi dia una Ceres...>
L'oste stappa la birra e te la porge.
<Si dicono tante cose qui dentro, si parla del più e del meno, di politica anche se chi ne parla spesso si informa con Studio Aperto, ci sono i Diprè che parlano di arte, i Bossi che parlano delle Kyenge, le biberine che parlano di musica. Si parla tanto e si dice così poco.>
Bevi la birra, distendi le braccia sul bancone ed alzi lo sguardo.
<Caro oste, le parole, come ho detto, sono importanti, ma finchè sono dette da un coglione qualsiasi come me hanno poco valore, a meno che non siano dette nel momento sbagliato ed alla persona sbagliata con l'umore sbagliato>
<Rischi la vita>
<O peggio...>
<Peggio? C'è qualcosa di peggio di perdere la vita?>
<Sì, c'è...>
<Ovvero sia?>
<Questa ce la teniamo per domani, non vorrei annoiarla>
<Me la paga quella?>
L'oste indica la bottiglia vuota.
<Segna?>
<Segno...>
<A domani allora>
Ti allontani verso la porta, ti fermi e ti godi l'ultima boccata di climatizzatore, letale provocatore di raffreddori, unica gioia in una giornata bruciante come il culo di una velina.
Ti giri verso l'oste.
<E` bello avere un posto fresco ed accogliente dove sfogarsi e parlare di qualsiasi cosa mi passi per la testa, è terapeutico, sul serio...>
Apri la porta, esci e il caldo di merda, come una vita soffocante, ti avvolge.

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