martedì 31 dicembre 2013

World War T

L'anno è il 3210, è la notte di un rigido inverno come se ne sono visti pochi e nevica.
Il luogo è Polesella, un comune sotto Rovigo sotto al quale passa il fiume Po.
La guarnigione Padana è schierata da ore nei pressi del fiume attendendo un attacco dalla legione Meridionale.
L'alpino Pino e il soldato Bepi sono nascosti nella mansarda di una catapecchia abbandonata in riva al fiume. Volgono lo sguardo a sud, sanno che dev'essere sempre volto a sud, perchè potrebbero arrivare da un momento all'altro.
<Ciò Bepi, ma lo sai te perchè c'è così tanto fremito stasera?>
<Ci aspettiamo un attacco Pino...>
<E allora? Ci aspettiamo sempre un attacco! Ci sta sempre qualcuno di vedetta!>
<Eh ma stasera ne è sicuro!>
<Chi ne è sicuro?>
<Il generale ne è sicuro!>
<E come fa ad esserne sicuro?>
<Pino...hai presente quel poveretto che hanno mandato in Terronia in esplorazione?>
<Quello che è arrivato fino a Ferrara e poi è stato catturato perchè interrogato non sapeva cosa fosse una piadina?>
<Esattamente quello, maledetto inganno della piadina!>
<Nessuno è ancora certo di come sia fatta!>
<Comunque: lo hanno ingabbiato per un po' a Bologna, lo stavano per trasferire nelle prigioni di Firenze, durante il viaggio però dei banditi li hanno attaccati...>
<Ok, e quindi?>
<Fammi finire! Il Giangi, questo è il suo nome, si è fatto da Barberino di Mugello a Occhiobello a piedi, passando per i boschi ed evitando le strade. Nel mentre però ha deviato per Ferrara, dove è riuscito, con un abile colpo di mano, a fottere dei piani di attacco ad un colonnello dell'armata Terun.>
<Ma è scemo? Che non lo sgamavano di nuovo con la piadina?>
<Quando uno ha amore per la patria caro mio...>
<Quando uno è pirla altro che..>
<Ma va, non poteva essere sgamato, puzzava ed era onto come i Terun!>
<Ahahahahah Bepi sei un drago!>
<A parte le cazzate, si voleva anche vendicare dei Terun che lo hanno imprigionato, per quello ci è tornato...>
<E c'è riuscito?>
<Li ha catturati, torturati, si è fatto dire dove avevano nascosto i loro piani di attacco, gli ha scopato le mogli, sgozzato i gatti, buttato nel cesso i pesci rossi, mangiato i canarini e rivoltato i cani come calzini...>
<Ah..>
<Dopo di che li ha uccisi...>
<Me cojoni...>
<In ogni caso, i piani che ha rubato riportavano delle direttive ben chiare: "spostare le truppe verso Copparo ed una volta pronti penetrare in territorio nemico tra Polesella e Guarda Veneta">
<Hai capito il Giangi? Che dritto! E adesso grazie a lui sappiamo che dobbiamo tenerci pronti in questa zona!>
<Esatto!>
<Bella lì! Gran mossa...però il dubbio rimane Bepi...>
<Cioè?>
<Perchè proprio stasera?>
<Eh, il generale ha calcolato i tempi di spostamento dei nemici, di preparazione per l'attacco, eccetera, eccetera ed ha capito che dovrebbero attaccare domani, quindi muove le truppe da stasera!>
<Ho capito>
<Già...grandi intelletti ci vogliono per quest...> BANG!
Un frastuono rompe l'aria, Bepi e Pino si buttano a terra.
Da poco sopra la crepa nel muro, dalla quale stavano guardando il fiume, si leva del fumo, dell'intonaco cade sulle loro facce.
<TONI!> urla Pino sporgendosi da un buco nel pavimento che da al piano di sotto.
Un omone corre ed entra al piano terra della casa passando dalla porta che da a nord.
<Pino era uno sparo?>
<Sì era un fottuto sparo, ci ha mancato di un cazzo di cinese! Ascolta, chi dei tuoi qui sotto ti sta in culo?>
<Beh...Rudy sta in culo a tutti, se la tira un sacco perchè a casa c'ha il Landini ultimo modello...e poi bara sempre a carte...>
<Bara a carte...> Pino sconsolato si passa le mani tra i capelli.
<E` l'uomo giusto, mandacelo qui!> Esclama Bepi.
Toni va alla porta, urla qualcosa e dopo un minuto torna dentro con un ragazzetto dai capelli rossi dall'aria arrogante, avrà sì e no 19 anni.
<Tu sei Rudy vero?> chiede Pino.
<No, è tua mamma! Mi avete chiamato o no? Chi cazzo volete che arrivi se chiamate me?> sbuffa Rufy.
<Ok ragazzo, sali!> dice Bepi indicando una scala a pioli che spunta dal buco.
Rudy sale in mansarda e si avvicina ai due stando basso.
<Che volete da me vecchi?> chiede Rudy.
<Ragazzo, guarda verso il fiume dalla crepa...che vedi?> dice Pino.
Rudy si sporge dalla crepa sul muro e guarda verso la radura al di là del fiume.
<Beh, è buio, non è che si veda molto...aspettate!>
<Cosa c'è?>
<Ho visto un bagliore! Sugli alberi a sud-est! A sinistra di quel...> BANG!
Di nuovo lo stesso fragore, la testa di Rudy esplode nella stanza e ridipinge il soffitto.
<Un altro stronzetto che se ne va e diventa un eroe di guerra!> esclama Bepi.
<Già..> Pino estrae una carta topografica.
<Ora sappiamo che c'è un cecchino a sud-est, tra gli alberi, molto probabilmente a sinistra del barcone mezzo affondato sulla riva opposta, visto che da quella parte altri punti di riferimento non ce ne sono...> dice Bepi segnando con un pennarello sulla carta la posizione del cecchino.
<Prendi qui Toni!> Pino lancia la carta piegata al compagno.
<Porta l'informazione al generale, che decida lui che fare, aspettiamo qui tue notizie.> ordina Bepi.
<Bene, faccio più in fretta che posso!> dice Toni.
<Ah Toni, dì al generale che la posizione del cecchino fa presumere vogliano passare per la secca!> esclama Pino.
<Certo!> Urla Toni correndo via.
Bepi e Pino si guardano.
<Bepi...pensi che il generale troverà un modo per fermarli se passassero per la secca?>
<Non ti fidi del generale?>
<Com'è che si chiama?>
<Trota XXIII...>

<Ho dei dubbi...>

lunedì 23 dicembre 2013

Gli amori finiscono sempre d'inverno

Premessa: lo svolgimento qui scritto si incentrerà spesso sul genere femmina, non perchè io discrimini le donne (maschilistah !1!!!1!), ma per il semplice fatto che non sono mai stato con un uomo, quindi la mia esperienza in quest'ambito si limita al genere femminile. Buona lettura.

Sarà il freddo che congela i sentimenti, sarà che a qualcuno/a si congela anche il cervello, però, se ci fate caso, le storie d'amore più importanti e lunghe, ma anche no, finiscono sempre d'inverno. Talvolta per motivi seri, talvolta lo ha fatto il tuo ex partner per te, talvolta finiscono e basta.
Che tristezza però, già ci si ghiaccia i maroni che sembrano Polaretti, se ci si dimentica anche perchè si è deciso di dare parte di te a qualcun'altro, beh...è brutta.
In un attimo di lucidità post traumatica capita di ragionare sul perchè la tua ex dolce metà ti abbia abbandonato a te stesso con scuse, molto spesso, assurde tipo "sai me lo ha consigliato una tipa che ho conosciuto in montagna perchè secondo lei non siamo fatti per stare insieme" (storia di vita vissuta ndr).
Perchè cazzo non si può dire "guarda io provo del sentimento per te ma voglio andare a peni foresti", perchè non ammettete la verità?
Queste scuse assurde...
Ma avete paura di offendere l'ormai ex partner? Non volete fare la figura di quella/o che se ne frega e/o che ha pensato al bene di tutti e due fino all'ultimo?
No, sinceramente, lo/la state mollando, state demolendo un castello di sogni e speranze che avete costruito duramente mese dopo mese, state dando fuoco al dipinto di una vita insieme che insieme avete disegnato e insieme stavate per appendere al muro che collega le vostre anime...
ve lo dico sinceramente, state demolendo la Torre Eiffel, state bruciando il Colosseo, state buttando nell'acido da batteria esausta l'intero Louvre:

ve ne frega davvero qualcosa di quello che pensano i proprietari?

Molto spesso le storie finiscono successivamente a dei cambiamenti: inizio dell'ultimo anno di superiori, inizio università, inizio dell'attività lavorativa, laurea...ma perchè?
Se ci pensiamo bene il cambiamento di ambiente cambia le persone, quella dolce ragazza che ti faceva sciogliere con un sorriso può diventare una stronza psicopatica peggio di sua madre, quel ragazzo che passeggiava romanticamente con te incurante del meteo può diventare il figlio di puttana panzone e pigro più egoista che la storia abbia mai visto, senza contare che la domenica non si può muovere perchè "c'è il moviolone!".
Conosci gente nuova, cambi posto, cambi vita, perchè non cambiare anche nella vita sentimentale?
Siamo cambiati dentro e fuori, ora c'è solo il futuro che ci aspetta, più elettrizzante del passato, ma meno sicuro e confortevole.

Ma non sono i cambiamenti importanti gli unici da tenere d'occhio, qualsiasi cambiamento può essere l'inizio della fine!
Cambia pettinatura, cambia unghie, cambia colore dei capelli e questo potrebbe essere un segno. Quand'è che una donna cambia? Una donna non è un animale di cui si può spiegare così in 4 righe il comportamento, probabilmente non basterebbe l'intero archivio vaticano, però, sembra, che in questo ambito ci sia un modus operandi abbastanza comune. Una donna cambia perchè è stanca della monotonia, anche se fai di tutto per trovare cose nuove da fare spesso gli eventi si ripetono, un po perchè magari ti piace fare sempre le stesse cose che ti danno quel senso di tranquillità e sicurezza, un po perchè, prima o poi, hai fatto tutto quello che puoi inventarti e non ti viene in mente nulla, o quasi, per spezzare il tran-tran.
Però le donne sono volubili, a loro piace cambiare perchè è nella loro indole e se non possono cambiare il vivere della coppia, cambiano il loro aspetto o l'oggettistica che si portano dietro.
Oppure più semplicemente vi stanno mettendo le corna e vogliono essere più piacenti per il loro nuovo oggetto del desiderio...
Diverso è per l'uomo che cambia o si compra nuovi aggeggi per riempire il vuoto lasciato dall'ex compagna.

Pensateci bene, l'inverno è IL cambiamento, comincia il freddo che ulula, cominci a vestirti pesante, capelli e barba cerchi di tenerli lunghi per non congelarti il cervello e la mascella, c'è il natale in cui riceverai tanti regali! (è così per tutti tranne che per me...a me hanno "regalato" il bollo della macchina, per natale e compleanno, per 3 anni...)
Cambia il tempo, cambia l'umore, cambia il modo di comportarsi, l'inverno è l'emblema del cambiamento (in peggio).
Per questo, forse, ci dimentichiamo quanto importante sia il passato e i momenti passati insieme.
Per questo, forse, ci dimentichiamo le scelte fatte, i sentimenti provati, le difficoltà superate.
Per questo, forse, gli amori finiscono sempre d'inverno.

Per fortuna prima o poi la primavera arriva...
Forse lì ti renderai conto che valeva la pena aggiustare le cose invece che buttarle via o cambiarle, ma ormai sarà troppo tardi e sarà cambiato troppo.

In ogni caso il futuro ti attende, come un sole all'orizzonte, caldo e appagante.
Alzati da terra, scrollati la neve e il ghiaccio dalle spalle, guarda avanti.
Fai prima un passo, poi un'altro, comincia a camminare senza voltarti indietro.
Cammina sul marciapiede della vita verso il sole in fondo alla via...

...solo stai attento alle merde di cane.

mercoledì 18 dicembre 2013

Storia della castorizia

La nostra storia comincia nel 1628, in Scozia, a Braemar, un villaggio delle Highlands. I locali avevano appena finito di costruire il castello che diventerà nei secoli avvenire l'edificio più importante della zona. Per festeggiare l'evento Earl of Mar, l'undicesimo conte di Mar, che fece costruire il castello, indisse un torneo di giochi celtici. Di questi, uno solo ci interessa, ed è il fulcro della nostra storia:
il lancio del tronco
Durante la finale del lancio del tronco i finalisti Ailbert McGnaw e Lorne McDonald, eterni rivali fin da bambini, si stavano sfidando all'ultimo centimetro, esattamente come fa una moderna squadra di calcetto sotto la doccia. Ailbert all'ultimo turno aveva la vittoria in pugno, ma ecco che Lorne con un colpo di reni inusitato riesce a guadagnare quel millimetro in più che lo porta in vantaggio. Ailbert aveva una sola possibilità, si spalmò l'olio di fegato di merluzzo sul petto nudo, si cosparse le mani di farina, prese il tronco saldamente e....
inciampò.
Il tronco cadde troppo vicino, Ailbert finì di naso per terra, Lorne venne portato in trionfo.
Alla vista del suo rivale vittorioso ad Ailbert salì il nazismo, era così incazzato che senza rendersene conto stava strappando via pezzi di legno dal suo tronco.
A morsi.
Riproduzione della scena ai giorni nostri.
Fu in quel momento che il membro di un clan rivale dei McGnaw, tale George McDusen cominciò a sfottere il povero Ailbert indicandolo e sbeffeggiando il nome del suo clan.
<McGnaw is gnawing the trunk> (McGnaw sta rosicchiando il tronco) urlava.
<Don't gnaw McGnaw!> (Non rosicchiare McGnaw) gridava.
<It's in your clan name but...OH NO DON'T KILL ME! LEAVE MY ANKLE!> strillava mentre Ailbert cominciava a rosicchiargli la caviglia dopo aver finito il tronco.
"Don't gnaw!" negli anni successivi all'evento, in Scozia, diventò una frase molto ricorrente nei giochi celtici. Era un semplice "non fare come McGnaw", "non rosicchiare (il tronco)", in ogni caso richiamava quell'episodio ed invitava a non arrabbiarsi per una sconfitta prendendosela col mondo, ma piuttosto di pensare agli errori commessi.
Per una cosa o l'altra, viaggiando nei secoli e nelle consuetudini, questa frase arrivò ai giorni nostri adattandosi man mano nel tempo.
Insomma, i moderni giocatori di Call of Duty non si sono inventati niente, il moderno "no rosik" deriva tutto dalle gesta di Ailbert del clan McGnaw.
Questa tendenza nell'uso della frase in ambito videoludico è dovuta al fatto che la nascita di questa sia avvenuta durante dei giochi.
Negli anni duemila poi questa frase prese una piega particolare e venne estesa alla vita di tutti i giorni. Chi rese possibile questa cosa fu un romano di nome Giovanni Dutilizzo.

Era una tiepida primavera, Giovanni era solito trascorrere le giornate nella sua villetta sulla Tiburtina a guardare porno su ZCriceti.ru o in alternativa ufoporno su YouTube.
"UFOPORNOOOOOOOO"
Era lì a falegnamare tranquillo quando, inatteso, gli arriva un messaggio da un amico, tale Gaetano Trucchin.
Era molto giù di morale e voleva parlargli di una ragazza che non voleva starci. Giovanni un po scazzato lo invita a casa e dopo 10 minuti Gaetano arriva.
<Ciao Giò>
<Ciao Gaggo, allora che succede?>
<Uff..non so..c'è questa a cui vado dietro...>
<Non sarà mica la polentona..>
<Sì...Carla..>
<Ma lasciala stare quella, è lì che un giorno c'ha il moroso, il giorno dopo no, il giorno dopo ancora ha un gatto, la settimana dopo gli è morto, poi si mette a dieta, poi va in cura per l'anoressia...>
<Sì sì ho capito...>
<Eddai bello!>
<E' che sono due mesi che ci provo..ma cambia sempre idea...>
<Eh appunto: un giorno c'ha le ballerine, il giorno dopo le odia, il giorno dopo ancora va ad un rave, la settimana dopo all'opera, poi si fa di crack, poi odia la droga...>
<Eeeeeeh Giovà! Ho capito!>
<No tu non hai capito, quella cambia idea come cambia gli assorbenti, muta più di un serpente, c'ha più lune della zingara!>
"La luna nera!"
<Ma no...forse un po...però c'ha due tette...>
<Sì...certo...immagino saresti contento se ti venisse addosso un camion con un bel paraurti!>
<Beh...no...>
<Ecco..è la stessa cosa..>
<E' che ci sto male...adesso è tornata per la quinta...o sesta, non ricordo, volta col moroso...>
<E allora fregatene!>
<Ma ci tengo..è mi mangio le mani...>
<Senti Gaggo, no rosik!>
L'illuminazione in quel momento venne raggiunta, arrivò il nirvana per tutti coloro che hanno ascoltato le lagne degli amici, i castori di tutto il mondo sussultarono!
Finalmente un nuovo livello era stato raggiunto, il rosik non era più legato espressamente ai nerdoni, aveva assunto un significato più ampio!
Tua madre ti ha fatto il brodo invece che la pizza? No rosik!
La morosa ti rompe il cazzo con le peggio stronzate? No rosik!
Sei greco? No rosik!

Il rosik non si può spiegare o dimostrare, il rosik c'è e basta.
Il rosik arriva da solo, si manifesta ogni giorno, non si può fermare.
Il rosik parte come una semplice manifestazione di dissenso e può finire con la menomazione dei gomiti.

I rosiconi sono in ogni ambito, in ogni luogo, in ogni anfratto.

Ce ne potrebbe anche essere uno, in questo momento...alle vostre spalle!
TA DA DAAAAAAAAN!

mercoledì 11 dicembre 2013

Saggezza campagnola

Premessa:
per rispetto verso non so chi ogni bestemmia (stiamo parlando di campagna veneta, ce ne saranno tante..) sarà censurata con il nome di un frutto. Alcune cose saranno scritte in dialetto perchè in italiano non renderebbero. Eventuali errori grammaticali nei discorsi sono voluti, d'altronde stiamo parlando di discorsi campagnoli. Ogni persona, fatto, pensiero qui di seguito scritto, seppur ispirato è opera di fantasia. Grazie dell'attenzione e buona lettura.

Dicembre 2012, freddo cane, cena coi parenti e fin qui tutto bene.
Mia madre tira fuori un ananas, ci sono 2 gradi fuori e glielo faccio notare. Pessima scelta. Me lo fa mangiare intero, con la buccia, ficcandomelo giù per l'esofago, usando una scopa.
Sì lo so, le vostre madri al massimo vi tirano dietro una ciabatta, la mia è capace di chiamare la CIA annunciando un attacco chimico da parte della mia squadra di pallacanestro se non metto a posto la camera.
Ormai l'agente Jones mi chiama direttamente al cellulare per assicurarsi che sia io, ogni tanto si offre pure di venirmela a sistemare lui ed ogni terzo Giovedì del mese scende per fare due tiri a canestro con noi.
Comunque:
finita la cena mi dirigo al classico posto di ritrovo dei giovani di provincia, el bareto!
21.30
Vado a piedi perchè è vicino casa, posso infognarmi di alcolici senza rischiare la patente e se successivamente dobbiamo muoverci ho la scusa che ho lasciato la macchina a casa per non spendere carburante e (tornando al punto precedente) non guidare da bevuto.
Col cazzo che vi porto in giro aggrao stronzi!
In ogni caso la mia tirchieria e la voglia di sprofondare nell'Amaretto non mi tengono certo caldo e, nonostante la strada sia meno di 100 metri in rettilineo, mi congelo ossa, cistifellea, osso pelvico e pure i sentimenti.
Mi sbatto con un ultimo scatto sotto al portico che almeno lì tira meno vento, poi mi accorgo.
Le merde dei miei amici non sono ancora arrivati.
Al che il dubbio amletico classico della situazione mi assale:
entro o sto fuori?
E voi direte: Sti'cazzi se ciai freddo entra! Che cazzo di dubbio è?
Eh no tosi, non è così scontato. Se entri ti scaldi sì, ma quando uscirai di nuovo, perchè sicuramente uscirai di nuovo, sarà ancora peggio! La tua percezione del freddo sarà a manetta e finirai a fare dentro e fuori dal bar come la pallina del flipper di XP col fottutissimo tunnel spaziale. Ci manca solo quel suono fastidioso.
"Trrrrr trrr" Sempre la andava a finire cazzo!
Vabbè, sto fuori e mi fumo una cicca, poi una volta finita se non è ancora arrivato un cazzo di nessuno mi sparo dentro veloce come una lepre ghepardo. Questo penso, ed è il compromesso della vita!
Ho fottuto il sistema!
21.50
Arriva il primo dei minchioni, è il pizzaboy, quello un po fighetto, un po effemminato, quello che fa il bimbominkia e conosce un sacco di gnocca però poi non ci combina niente. Arriva per primo solo perchè arriva direttamente dalla pizzeria dietro l'angolo una volta finito il turno da fattorino, con la speranza di ognuno che si sia lavato prima di andare a lavorare.
<Ohi>
<Ohi>
Sì, sembrerà strana una discussione del genere, perchè è di una discussione che stiamo parlando, avete capito bene, ma nel mio ridente paese si fanno interi discorsi con suoni gutturali e sguardi decisi.
<Sono le 50>
<Eh ho appena finito in pizzeria...>
<Se se..il resto tutto ben?>
<Eh insomma dai, hai mica una cicca?>
<Comprarsele no?>
<Eh BANANA dopo te la ridò>
Ovviamente non la rivedrò mai più, ma questo è un altro discorso.
Nel mentre arriva il pallavolista, è il tipico universitario che frequenta ingegneria, frequenta e basta perchè in realtà a casa si scassa di videogiochi e 2 sere a settimana si da alla pallavolo, che, come sappiamo in molti, è uno sport inutile alla pari del curling o del cricket. Diventa sensato solo quando a giocarlo sono delle ragazze con un culo che parla e dice "Salve" tipo uno zerbino e non mi spingo oltre perchè potrei risultare volgare.
<Ciao>
<Ciao>
<Allora tutto apposto?>
<Sì dai....sto studiando per un esame> traduzione: <Ho livellato su WorldOfWarcraft>
<Bene dai> traduzione: <Sì...credici!>
<Avete deciso che fare stasera?>
Questa domanda la fa tutte le volte, lui non ha mai idee, mai una proposta, d'altronde è troppo impegnato a "studiare" ingegneria...
<Adesso ne parliamo>
Finisco la sigaretta e nel mentre arriva il migliore di tutti: Skipper!
Skipper è come un delfino, nuota libero e felice bestemmiando al mondo, lui vuole correre, saltare e giocare per tutta la vita. La campagna per lui significa: libertà di fare quello che vuole.
Riesce a comporre intere frasi di sole bestemmie e nonostante questo ti trasmette lo stesso il messaggio che voleva darti, è una specie di grezzo telecinetico.
<Ohi tosi>
<Ohi>
<Ohi>
<Bella> Perchè il pizzaboy deve sempre distinguersi dalla massa...
Skipper quindi chiede:
<Andiamo allo Showroom stasera?>
<Che do cojoni...io non ci entro in quel posto>
<Ma è pieno di figa!>
<Skipper, il problema è che sono fatte da Geppetto, non ti cagano neanche col Guttalax>
<Eh e poi è un posto di merda, la musica è sempre la stessa house ripetitiva pallosa..> Il pizzaboy ne sa anche di musica...
<Dimentichi quel fottuto vocalist che ogni 2 minuti ripete le stesse frasi a cazzo in inglese pronunciandole con accento terrone!>
"Fresciaaa, the niuuu calciar generescion!"
<Eh mi fa venire le emorroidi quello!>
<A me l'orticaria MELA! Neanche se fossi sotto acidi e pensassi di avere i vermi sottopelle sarei così infastidito e schifato allo stesso tempo ARANCIA!>
Skipper si rassegna:
<Vabbè lasciamo stare allora FRUTTO DELLA PASSIONE, andremo da un'altra parte...oppure non faremo un cazzo come al solito...>
<Skipper tutto ok?>
<Sapete qual'è il problema?>
<Sentiamo...>
<Il problema è che la mettono su un piedistallo!>
<Chi Skipper?>
<Le fighe!>
<E cos'è che mettono su un piedistallo?>
<La figa!>
<Cioè, mi vorresti dire che le fighe mettono la figa su un piedistallo?>
<Esatto!>
<Ti rendi conto che va contro le leggi della fisica di questo universo?>
<Voi non capite! Loro se ne sbattono di noi!>
Nel frattempo arriva il Guercio divanato, colui che con modi molto rudi arriva, beve una birra, fuma una siga e se non si ha ancora deciso cosa fare in quel frangente, se ne torna a casa. Ma lui non propone mai nulla, troppo faticoso!
<Ciao tosi!>
<Ciao Guercio>
<Skipper stavi dicendo?>
<Alle fighe non interessa un cazzo POMPELMO!>
<...interessante gioco di parole!>
<Ma è la verità! A quelle non interessa conoscere qualcuno, loro conoscono già quelli che gli interessano, degli altri se ne sbattono! Le loro cerchie le hanno già e non vogliono persone nuove a meno che non abbiano un portafoglio gonfio per soddisfare le loro esigenze! Secondo voi perchè si mettono mezze nude a ballare in mezzo alla pista?>
<Perchè sono troie?>
<Magari fosse così! No, lo fanno perchè sperano che qualcuno si avvicini a provarci!>
<Eh e quindi?>
<Poi, quando ti avvicini, te la fanno annusare quei dieci minuti e si consultano con l'amica stronza, che puntualmente farà una faccia schifata e le dirà all'orecchio urlando così che anche tu possa sentire "è brutto!">
<Quante volte mi è capitato MELA!>
<Questo perchè a loro non interessa conoscerti e a prescindere dall'aspetto fisico ti allontaneranno, anche se sei un figo della madonna ti manderanno via. A loro interessa solo attirare cazzi per convincersi di essere belle e attraenti!>
<Come le api sul miele!>
<Come le mosche sulla merda! Altro che miele MELOGRANO!>
<Ste zoccole!>
<Ste troie!>
<Ste bagascie!>
<Sti cazzi!>
<La mettono su un piedistallo per farla vedere ed osannare da tutti, ma è troppo in alto perchè chiunque possa arrivarci!>
<Beh ma se sai che le fighe in discoteca sono così perchè ti ostini ad andarci?>
<...>
Calò il silenzio.
Il mondo si fermò, poi Skipper parlò:
<Perchè prima o poi qualcuna cederà...>
<Tu credi?>
<Ne sono convinto PESCA>
<Mah!>
<Prima o poi qualcuna cederà, allora avrò la mia vendetta...
...glielo pianterò così in fondo da fargli una trachetomia!>
Il Guercio spegne la sigaretta, si alza, ma non ha nessuna novità:
<Tosi sono stanco, vado a casa!>
<Ciao Guercio>
Nel frattempo arriva il GiganteBuono, un fattone che non fa un cazzo dalla mattina alla sera grande come il Nebraska.
<Ohi>
<Ohi>
<Cannetta?>
Ci guardiamo tra di noi.
<Prima decidiamo dove andare>
<Showroom?>
<E andiamo a sto cazzo di Showroom!>
<Prima però cannetta!>
<Evvabbene!>
<Geko guidi tu?>
<MELA BANANA KIWI PESCA ANANAS MAPO COCOMERO UVA MANGO CACO!>
<Eh dai che io non ho benza!> Il Pizzaboy non ha mai benza...
<Vabbè, vado a tirare fuori la macchina FRAGOLA>
<Bravo! Noi intanto ti aspettiamo qui al bareto!>
<Ok>
Nel frattempo ovviamente ero semi assiderato, torno verso casa, rientro, prendo le chiavi della macchina, colgo mia madre mentre sta assoldando Ezio Auditore per farmi fuori, Ezio mi guarda sconsolato.
23.30
Prendo la macchina, vado a prendere i macachi e andiamo a sto fottutissimo Showroom.
La serata si conclude con il GiganteBuono che al ritorno sbocca dal finestrino con la macchina in corsa battezzandomi la fiancata, Skipper che non ha concluso nulla ed è ancora più depresso di prima, il pizzaboy che ha passato la serata a messaggiare seduto sui divanetti ed il Pallavolista che dopo averci provato con la barista si è preso una bomba in faccia ed è stato sbattuto fuori dal locale.
<Eh vaffanculo, la prossima volta andiamo al Fresh>
<E dov'è sto Fresh Pizzaboy?>
<A Rovigo mi pare...>
<Guidi tu vero?>
<Certo!>
Cazzate...

martedì 10 dicembre 2013

La Taverna

Non era una notte buia e tempestosa, è troppo mainstream, era un torrido pomeriggio d'estate, uno di quelli in cui il sottopalla naviga nel sudore, uno di quelli in cui le ascelle ti si pezzano appena varchi la soglia di casa, uno di quelli in cui se sei sperduto, accaldato e solo preghi per un po' di fresco e qualcuno che ti stia ad ascoltare. Poi all'orizzonte finalmente un miraggio...
Ti avvicini, inciampi sullo zerbino, spatafasci il muso sulla porta e il sangue che ti cola dalle narici arse ti fa rendere conto che è realtà quello che hai davanti.
Una taverna: meta degli stanchi, riposo dei viaggiatori, tana degli alcolizzati e dei giocatori compulsivi di videopoker.
Poi ammetti, che per la verità, la cosa che ti attira di più è l'etichetta sul vetro della porta:


Entri, ti lasci tutt'altro che leggiadramente cadere sullo sgabello al bancone e guardi l'oste che ha il classico occhio da "ascolto le stronzate di ogni caso umano che passa di qui, non avrei voglia di sentirne altre, ma so già che ascolterò anche le tue".
Ti accoglie:
<Buonasera>
<Buongiorno casomai, sono appena le 4...>
<Al mio paese dopo pranzo si passa al buonasera!>
<Oddio, mi sembra un po troppo drastico, casomai si dovrebbe passare al buon pomeriggio>
<Ma no, il buon pomeriggio non lo usa nessuno, troppo lungo da dire>
<Può essere per questo che è così inflazionato, ma "le parole sono importanti!">
Detto alla Nanni Moretti
<Se fosse veramente così, molti avventori si scuserebbero di aver sboccato più volte nel portaombrelli, oppure farebbero attenzione a chiedere "per favore un caffè, grazie"...>
<Eh ma questa è educazione, non uso di un lessico corretto!>
<Sarà, però il portaombrelli io me lo sono sempre pulito da solo...>
<Ascolti, la differenza tra "vado a mangiare, nonna" e "vado a mangiare nonna" le è chiara giusto?>
<Sì, a meno che lei non sia un cannibale, in tal caso dovrei rivalutare la cosa...>
<Perfetto! Avrà capito quindi che con una virgola si può cambiare un significato, si figuri con una parola! Con una parola si può cambiare i fatti, la storia, il mondo!>
<Addirittura?>
<Eh sì, le faccio un altro esempio>
<Dica pure, basta che poi prenda qualcosa..>
<Sì, dopo... comunque: ha presente la famosa frase di Giulio Cesare "il dado è tratto">
<Certamente!>
<Ottimo, quindi saprà che il suo significato, secondo i più, è "abbiamo deciso, non possiamo tornare indietro", nel caso del buon Caesar Salad però si pensa sia più una cosa simile a "cominci l'impresa!">
<E fin qui..>
<Bene, e se avesse avuto il raffreddore?>
<Il raffreddore?>
<Sì, se avesse inteso che ne so..."mi han dato lo sfratto" o "il mago è matto" e non l'avesse potuto dire chiaramente?>
<A parte che l'avrebbe detto in latino...>
<Non si attacchi a questi particolari, pensi se comunque avessero capito male e il vero significato fosse stato "minchia zio! ora varco il Rubicone e mi faccio tutte le mogli dei senatori perchè mi hanno cacciato di casa e sono incazzato come una biscia!", pensi se fosse così!>
<Ma non dica cazzate!>
<In ogni caso ha capito ciò che intendo>
<Penso di sì...>
<Se avesse detto "fanculo stronzi, il dado è tratto" sarebbe cambiato qualcosa?>
<Non credo, a parte guadagnare l'ammirazione degli adolescenti perennemente mestruati nient'altro>
<Però se avesse detto "il Dudù è gatto"..>
"Miao"
<Sarebbe un nostradamus de'noantri con qualche problema di cataratta>
<Esattamente!>
<Quindi bisogna stare attenti a dire buonmomentodellagiornataattualecorretto>
<Dipende, se a me non andasse giù la sera, fossi nevrotico e avessi un fucile a pompa carico...beh...>
<E se a me non andasse giù che lei fosse qui da mezz'ora ad asciugarsi lo scroto senza aver consumato nulla?>
<Allora le ordinerei una birra>
<Cosa vuole?>
<E` indifferente...cos'ha?>
<Ceres, Beck's, Peroni, Heineken, Castello...>
<Mi dia una Ceres...>
L'oste stappa la birra e te la porge.
<Si dicono tante cose qui dentro, si parla del più e del meno, di politica anche se chi ne parla spesso si informa con Studio Aperto, ci sono i Diprè che parlano di arte, i Bossi che parlano delle Kyenge, le biberine che parlano di musica. Si parla tanto e si dice così poco.>
Bevi la birra, distendi le braccia sul bancone ed alzi lo sguardo.
<Caro oste, le parole, come ho detto, sono importanti, ma finchè sono dette da un coglione qualsiasi come me hanno poco valore, a meno che non siano dette nel momento sbagliato ed alla persona sbagliata con l'umore sbagliato>
<Rischi la vita>
<O peggio...>
<Peggio? C'è qualcosa di peggio di perdere la vita?>
<Sì, c'è...>
<Ovvero sia?>
<Questa ce la teniamo per domani, non vorrei annoiarla>
<Me la paga quella?>
L'oste indica la bottiglia vuota.
<Segna?>
<Segno...>
<A domani allora>
Ti allontani verso la porta, ti fermi e ti godi l'ultima boccata di climatizzatore, letale provocatore di raffreddori, unica gioia in una giornata bruciante come il culo di una velina.
Ti giri verso l'oste.
<E` bello avere un posto fresco ed accogliente dove sfogarsi e parlare di qualsiasi cosa mi passi per la testa, è terapeutico, sul serio...>
Apri la porta, esci e il caldo di merda, come una vita soffocante, ti avvolge.