mercoledì 23 settembre 2015

Piccoli uccelli cinesi

Tratto da una storia vera.

1956, Repubblica Popolare Cinese.
Grande Sala del Popolo di Pechino, VIII congresso del partito comunista.

Il popolo cinese era sull'orlo della carestia, non veniva prodotto abbastanza cibo e questo, Mao Tse-tung, lo sapeva fin troppo bene. Aveva anche approntato una soluzione con il vice presidente del partito Zhou Enlai e quest'ultimo era pronto ad esporla agli altri rappresentanti del partito.
<Mao?>
<Ehi! Chi ha fatto entrare un gatto nella Grande Sala? Il responsabile sarà fucilato!>
<Ma no Mao sono io! Ti stavo chiamando!>
<Ah! Zhou, mangiabambini che non sei altro! Finalmente è arrivato il momento del tuo discorso>
<Sì, appunto, è di questo che volevo parlarti>
<Qualche indecisione?>
<Molte>
<Orsù allora: esprimiti, proferisci, asserisci, comunica>
 <Secondo me, questa storia del diventare contadini, è una gran cazzata>
Mao restò in silenzio a fissare Zhou.
Dopo 30 secondi buoni di sguardo alla Clint Eastwood parlò:
 <Mavvà! Sù sù dai! Vai al microfono che ora tocca a te e mi raccomando: pancia in dentro, petto in fuori e parla chiaramente senza mangiarti le parole!>
<Uff..>
Zhou lanciò un'occhiataccia a Mao che rispose muovendo la manina in un ciaociao allegro, quindi si girò, avviandosi verso il microfono al centro del palco del grande auditorium.
"Coglione lui con le sue idee di merda e coglione io che gli do pure retta" pensava.
Tossì nel microfono, i componenti del partito si riassettarono, ora il pubblico era pronto ad ascoltarlo.
<Compagni, siamo di fronte ad una carestia e puntare sull'agricoltura e la piccola industria rurale è la nostra unica soluzione>
Fece una pausa.
<Per questo abbiamo approntato "il grande balzo in avanti", un piano per la crescita economica basato sul riso, sul frumento e sullo spalare letame tutto il giorno! Altro che quei cazzoni russi che puntano sull'industria pesante, quella non servirà mai a nulla! Il progresso è da fascisti e noi siamo meglio! >
Ci fu un applauso.
Seguirono 2 ore di spiegazioni arzigogolate e poco convincenti sul come produrre più riso e frumento servisse alla causa del popolo, a risollevare la Repubblica Popolare Cinese e a far risplendere gli ideali comunisti.
Zhou era arrivato alla parte finale del discorso, tappò il microfono con la mano e si girò verso Mao che alle sue spalle stava sonnecchiando sorreggendo la testa con il braccio destro appoggiato al bracciolo del trono centrale.
<Mao!> disse a bassa voce
<Ma cos...? Questa volta l'ho sentito! Chi cazzo ha fatto entrare un gatto?> disse Mao svegliandosi di soprassalto.
<Idiota! Sono sempre io!>
<Beh? Hai finito il tuo discorso?>
<Sono arrivato alla parte dei "Quattro flagelli">
<E allora?>
<Questa mi rifiuto di dirla! Ho detto boiate propagandistiche per 2 ore e passi, perchè ogni congresso è così. Ma questo è troppo! E tu lo sai!>
Mao mosse la mano a mò di "dai, dai, continua" e sussurrò <Dopo ti offro il riso alla cantonese>
<Ma vuoi comprarmi col riso alla cantonese???>
<E il pollo alle mandorle!>
<Ma...>
<Dai ci metto anche gli involtini primavera. Su! Su! Vai avanti!>
Zhou esterefatto si voltò e lesse parecchi punti interrogativi nei volti dei presenti che avevano assistito al siparietto pur non udendone le parole.
Decise di non darci troppo peso e finire il suo discorso, così Mao non gli avrebbe più spaccato i maroni e sarebbe tornato a casa con un pensiero in meno. Via il dente, via il dolore.
<Per far crescere la produzione, però, non bastano i provvedimenti precedentemente illustrati. Per far spiccare la Repubblica Popolare Cinese tra i produttori di riso e frumento dobbiamo prendere una seria e netta posizione contro i "Quattro flagelli"!>
PAUSA DRAMMATICA.
Sospiro generale del pubblico.
Poi, dalla folla, con un accento che, facendo una trasposizione dal cinese all'italiano, suonerebbe palermitano, un uomo chiese: <Ecchemminchiaè?>
<"Sono", casomai...> rispose Zhou.
<No...è!> ribattè l'uomo.
<...vabbè, comunque, i "Quattro flagelli" sono delle bestie che rovinano e impestano i nostri campi diminuendo la produzione delle nostre campagne. Questi abomini, nemici del popolo, fanno morire di fame la nostra popolazione, hanno causato la carestia, stuprano le nostre donne e ci rubano il lavoro!>
ALTRA PAUSA DRAMMATICA.
<Vabbeneocchei, macchemminchiaè?>
<Un attimo! Ci stavo arrivando! I nostri nemici sono mosche, zanzare, topi....>
Zhao si girò di nuovo verso Mao implorandolo sottovoce <Ti prego, fammi omettere questa parte!>
Mao si stava scaccolando e fece finta di non sentirlo, quindi gli intimò di continuare con un cenno della mano.
<...e i passeri>
La folla mormorò, il brusio era pesante.

1958, Repubblica Popolare Cinese.
 Pechino.

<...sì e poi l'acciaio, perché l'acciaio è una figata, non frutta bene se prodotto in grandi fabbriche puzzolenti, no no, sarebbe bene che ogni cinese abbia la sua piccola fornace in giardino e produca un po' di acciaio>
<Ma...non è che le fornaci le trovi all'Ikea, ci vuole conoscenza e organizzazione, è impensabile che ogni cinese...>
<E va bene ok, non ogni cinese, ma almeno una in ogni quartiere, in cortile mica danno fastidio. Guarda che Zeng Xisheng mi ha fatto vedere questa cosa a Hefei, quell'uomo ne sa a pacchi, hanno prodotto una sbordellata di acciaio in surplus alla produzione dei campi>
<Guarda Mao, io dubito che...>
<L'acciaio è importante, serve per le opere idrauliche, così facciamo più tubi, più tubi portano più acqua, più acqua produce più raccolto e diventiamo ricchi come Obama!>
<Ma troppa acqua produce una palude...>
<Zhou, ho già presentato il progetto a Nanning ed è piaciuto, poi, sai cos'è successo all'ultimo che ha dubitato di me?>
<Ehm...no...>
<Ecco, questo perché la censura funziona, vedi di non darmi motivo di non far sapere cosa non ti succederà>
<Perché? Cosa dovrebbe succedermi?>
<Appunto, niente, continua a pensarlo, a non rompermi i coglioni e vedrai che andrà tutto bene>
In lontananza intanto, nella piazza di Pechino, un uomo gridava chiamando a sè i due capi di partito attorniati da un folto gruppo di soldati. Alcuni dei militari tiravano a mano dei carretti coperti da un telo.
Il gruppo si mosse verso la piazza, dove c'era il popolo ad aspettarli. Mao alzò le mani e parlò.
<Ciao gentaglia! Ecco che vi abbiamo portato l'occorrente per lo sterminio!>
I soldati scoprirono i carretti dai teli.
<Vualà! Che roba eh?>
Il popolo mormorava, qualcuno si grattava la testa con sguardo dubbioso, un uomo prese coraggio e parlò.
<Embè?>
Mao si girò verso uno dei soldati, fece un cenno con la mano tesa sul collo muovendola a destra e sinistra e quest'ultimo con un balzo prese il popolano e lo trascinò dietro un muro.
Un piccolo grido. Silenzio.
<Ecco a voi il nonplusultracazziemazzi per uccidere le bestiacce che ci ammazzano i campi>
La folla rimase in silenzio, il dubbio cominciò a prendere la forma di un enorme vaffanculo.
<Mazze, bastoni, DDT e forche nuove di zecca. Li userete per massacrare i QUATTRO FLAGELLI>
Disse Mao alzando le mani al cielo e usando una voce grottesca come a sottolineare la loro pericolosità. Il popolo facendo spallucce e commentando perlopiù con un "E vabbè", prese le "armi" mentre Mao aggiungeva <Mi raccomando, utilizzate anche pentole, tamburi e quant'altro per spaventare quei maledetti uccellacci e non farli posare sugli alberi, ammazzate i pulcini, distruggete nidi e uova. Ah e per ogni coda di topo che ci porterete avrete un premio in denaro! Coinvolgete anche i vostri bambini!>
I contadini quindi si diressero verso i campi.

Aprile 1960, Repubblica Popolare Cinese.
Palazzo del Governo, Sala del Direttivo.

Mao entrò nella stanza su di giri ed eccitato come un nerd davanti al cartello "50% di sconto" da Gamestop.
<Ehilà gentaglia! Buone nuove eh?>
Dal direttivo Zhou parlò:
<Decisamente no, Mao...>
<Ah> rispose Mao, decisamente meno su di giri e smorzato nell'entusiasmo come il suddetto nerd quando scopre che lo sconto è solo sui giochi usati. Quindi si sedette.
<I campi sono distrutti e invasi dalle cimici.>
<Ah>lo sconto è applicabile solo sui giochi Nintendo.
<Abbiamo deciso di ribaltare la situazione facendo uccidere le cimici invece che i passeri ma pensiamo che ormai sia troppo tardi>
<Ah>lo sconto vale solo per i giochi WiiU.
<Sono proliferate le cavallette che in natura verrebbero mangiate dai passeri, ormai quasi estinti e i contadini barano allevando topi per poi tagliargli la coda, consegnarcela e guadagnarci>
<Ah>per avere diritto allo sconto devi dare in cambio un gioco in tuo possesso.
<Tra qualche anno scopriranno che il DDT è cancerogeno>
<...ah>non accettano in cambio un gioco qualsiasi, ma solo quelli con valutazione "nuovo".
<Che facciamo quindi?>
<Beh, come sapete io non sono più Presidente della Repubblica ma solo Presidente del Partito>
<E quindi?>
<E quindi adesso ho un altro meeting...>
Mao si alzò e si diresse verso la porta.
<Ma...>
<Ciao ciao> disse, quindi uscì.

20 Ottobre 1962 Stati Uniti d'America, Virginia.
Pentagono, Centro di comando operativo.

Nell'enorme sala, costituita principalmente da mastodontici schermi alle pareti e numerosi monitor con relative console gremite di pulsanti, la confusione regnava sovrana. Soldati e tecnici correvano ovunque scambiandosi fogli con direttive, autorizzazioni e istruzioni.
Il Generale era al telefono col Presidente Lyndon B. Johnson:
<Sì Signor Presidente... Sembra si stiano preparando per una guerra Signore, hanno mobilitato centinaia di camion, blindati e altri mezzi militari in blocco, ogni giorno per circa una settimana e in tutta la nazione nelle zone agricole. Il tutto in gran segreto tanto che i Russi dicono di non saperne nulla... No Signore, neanche le nostre spie in terra Sovietica hanno avuto notizie a riguardo e confermano la versione dei Russi... Sì Signore, proveremo a contattare il governo cinese ancora una volta. Signore>
Appena riappese la cornetta la stanza si bloccò, tutta l'attenzione era su di lui.
<Mettetemi in contatto col governo cinese immediatamente ed allertate la base missilistica in Italia da qui in poi "Mandolino", dite loro di approntare la soluzione "50 sfumature di giallo" e rimanere in attesa> urlò contro i suoi diretti.
Il reparto comunicazioni si mise in moto freneticamente:
<Qui Pentagono, codice Charlie Alpha Zulu Zulu Oscar, allerta di livello 6...>
<... livello rosso su bersaglio giallo...arancione praticamente, inizializzare la base di lancio per la modalità "Diplomazia detonante">
<...siamo fottuti, ripeto, siamo fottuti..>
Ad un certo punto un tecnico delle comunicazione si alzò di scatto ed urlò:
<Generale abbiamo i Cinesi in linea>
<Passatemeli immediatamente, intanto confermatemi il collegamento con Mandolino>
<Collegamento confermato Signore>
<Bene..> quindi prese la cornetta e premette un pulsante alla base del telefono.
<Qui è il Generale dell'esercito degli Stati Uniti d'America W.J.White, con chi parlo?>
<Buongiorno, sono Liu Shaoqi, Presidente della Repubblica Cinese>
<Buongiorno Presidente, abbiamo forti sospetti che la vostra nazione si stia preparando per una guerra..>
<Cosa? No no no, cioè, a parte l'India che vabbè..il Tibet è nostro quindi...>
<Ahahahah l'India... no sul serio, Presidente, abbiamo prestato loro qualche fucile così per simpatia, ma chissene dell'India..>
<No infatti, gli stiamo facendo il culo facile e poi beh..>
<No Presidente Shaoqui, non mi riferisco all'India, quelli non fanno paura a nessuno>
<Sì beh, con chi vuole che facciano i grossi gli indiani? Coi Marò italiani?>
<Appunto, no, è fantascienza. Noi ci riferiamo al massiccio spostamento di mezzi militari nelle vostre campagne, i quali spariscono poi nelle vostre basi militari e i cui spostamenti sono un mistero per noi>
<...ah...>
<Potrebbe darci almeno un motivo per non insospettirci?>
<...eh...>
<Si chiarisce le idee e ci richiama lei?>
<...magari...>
<Va bene, noi teniamo i missili pronti intanto, buona giornata>
Chiuse la telefonata.
Chiamò il responsabile della sicurezza che portò una chiave, ne prese un'altra da una catenella legata al proprio collo e nascosta sotto la divisa.
Inserì quindi le due chiavi sul pannello di fronte a sé, rispettivamente una a destra ed una a sinistra di un pulsante rosso "a fungo" ed aprì il coperchio di plastica rigida che lo bloccava.
<Confermate Mandolino pronto al lancio?> chiese ai tecnici davanti a sé.
<Mandolino pronto con 3 IRBM (intermediate-range ballistic missile), collegamento stabilito, può lanciare quando vuole Signore>
<Ottimo, ora do 5 minuti ai musi gialli e poi gli faccio capire cosa vuol dire quando ti tirano i botti di capodanno nel periodo sbagliato>
Passarono 3 minuti, il telefono squillò.
<Cinesi in linea Signore>
Il Generale rispose:
<Generale W.J.White, con chi parlo?>
<Sono Mao Tse-tung Presidente del partito comunista cinese>
<Buongiorno, spero abbiate una spiegazione perchè stiamo rischiando la terza guerra mondiale qui. La ascolto con molta attenzione...>

Così i cinesi spiegarono come mobilitarono mezzi militari in gran segreto per occultare la vergogna di aver provocato tra i 14 (secondo i cinesi) e i 30 (secondo tutti gli altri) milioni di morti per fame in seguito alla carestia provocata dalla scelta di ammazzare i passeri. Infatti il governo comunista non poteva permettere che venissero messe in dubbio le scelte del partito essendo in piena guerra fredda e dovendo allo stesso tempo dimostrare superiorità rispetto alla Russia e all'occidente capitalista. Quindi secretarono i fatti e cercarono di sbarazzarsi dei morti dalla porta sul retro, praticamente. Tutto ciò, però, in piena guerra fredda, con gli americani in paranoia e pronti a testare i propri missili su qualsiasi cosa si muovesse. Non proprio una bella situazione.

<Beh...diciamo che ho fatto una cazzata...ecco...>

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